ABORTO, L’APPELLO AFFINCHÉ L’ITALIA RECEPISCA LE LINEE GUIDA DELL’ORGANIZZAZIONE MONDIALE DELLA SANITÀ

La Repubblica 30 settembre 2023

Il documento dettagliato delle raccomandazioni presentato alla Camera dei Deputati da molte organizzazioni per i diritti delle donne

ROMA – Nella Giornata Internazionale per l’aborto libero sicuro e gratuito, è stato presentato alla Camera dei deputati un appello della società civile per chiedere che l’Italia recepisca le linee guida dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) in materia di aborto, affinché “vengano tutelati i diritti e la salute delle donne e delle persone incinte”. Il documento è stato frutto della cooperazione di una rete informale composta da differenti associazioni impegnate sui temi dei diritti sessuali e riproduttivi, diritti LGBTQ+, laicità, diritti umani e promozione di policy femministe. Tra le organizzazioni sostenitrici ci sono, infatti, Associazione Luca Coscioni, Agedo, Aidos, Amnesty International Italia e Arcigay Rete Trans* Nazionale, Civilità Laica, Laiga, Period Think Thank, Pro-choice rete italiana contraccezione aborto, Obiezione respinta, Ru2020, Se non ora quando? Torino, Uaar, Udi.

Le 50 raccomandazioni. L’edizione più recente delle Abortion care guidelines (linee guida per l’accesso a cure per l’aborto complete e di qualità all’interno dei sistemi sanitari nazionali a livello globale) dell’Oms è del 2022 e raccoglie oltre 50 raccomandazioni che abbracciano la pratica clinica, l’erogazione dei servizi sanitari e gli interventi legali e politici per sostenere un’assistenza abortiva di qualità. Eleonora Cirant di Pro-choice rete italiana contraccezione aborto, ricorda in apertura che “le linee guida dell’OMS sono continuamente aggiornate per proteggere la salute di donne, ragazze e persone incinte e aiutare a prevenire oltre 25 milioni di aborti non sicuri e clandestini che attualmente si verificano ogni anno nel mondo e soprattutto che se effettuato secondo quanto indicato, l’aborto è un intervento sanitario semplice e sicuro.”

Il farmaco abortivo a casa. Le organizzazioni firmatarie hanno dunque chiesto al Ministero della Salute di recepire entro il 2023 le linee guida dell’Oms e al Parlamento di verificarne l’esito positivo e l’effettiva applicazione. Anna Uglietti, a nome di Pro-choice rete italiana contraccezione aborto, ha ribadito “la necessità di prevedere nel contesto della gestione ambulatoriale e consultoriale dell’IVG farmacologica la somministrazione, per chi lo desidera, del farmaco abortivo a casa, garantendo la sorveglianza del processo abortivo in telemedicina e di definire un protocollo nazionale per la somministrazione dei farmaci abortivi, considerando che in Italia nel 2020 solo il 35,1% degli interventi sono stati effettuati con metodo farmacologico.

Ciò che succede in altri Paesi. Tutto questo a differenza del 70% di Francia e Inghilterra e del 90% nei Paesi del Nord Europa”. Mentre Giulia Sudano, Presidente di Period Think Tank, ha sottolineato l’urgenza di “rendere disponibili i dati sull’interruzione volontaria di gravidanza in formato aperto, di realizzare un sito internet del Ministero della Salute con informazioni e mappe dei servizi chiare e aggiornate, in più lingue sul servizio e sulla contraccezione e un numero verde dedicato per le urgenze in modo tale da facilitare l’accesso e la fruizione del lavoro a tutela della salute delle donne e delle persone che vi accedono.”

La campagna #IVGsenzaMA. E’ stata inoltre lanciata la campagna #IVGsenzaMA, che proseguirà per tutto il mese di ottobre e si concluderà con la pubblicazione di una Guida, il prossimo 26 ottobre, che offre soluzioni fondate su competenze giuridiche e mediche ai problemi e agli ostacoli che si incontrano quotidianamente sul percorso di interruzione volontaria di gravidanza. Uno strumento utile a chi fa attivismo, a chi ha intenzione di abortire, lo sta facendo o lo ha fatto. Come sottolineato da Bianca Monteleone di Obiezione Respinta, “questo manuale sarà di grande utilità alla luce delle tantissime richieste di aiuto da parte di donne e persone che hanno bisogno di accedere all’interruzione di gravidanza e trovano quotidianamente innumerevoli ostacoli sulla loro strada”.

Il gruppo delle giuriste. Laura Onofri di Se non ora quando? Torino, che ha coordinato il gruppo di giuriste redattrici della Guida, ha ribadito a sua volta l’importanza di questo tipo di strumento alla luce del dilagante fenomeno dell’obiezione di coscienza che sta di fatto rendendo inapplicata la legge 194 del 1978 e ha ringraziato il personale sanitario che con grande fatica permette ancora l’attuazione del servizio di interruzione volontaria di gravidanza nel sistema sanitario pubblico”.

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