Giovedì 18 maggio
Ore 17
Lettura laboratorio per bambine e bambini 8-10 con Sara Marconi e Beniamino Sidoti a partire da Missione Drone della serie La Folle Famiglia F. (Giunti). La Folle Famiglia F. è una serie con humor inglese e gusto per il surreale: una famiglia strampalata, ricerche di oggetti scomparsi, colpi di scena e parenti inverosimili. Con Sara e Beniamino, bambini e bambine entreranno nella Folle Famiglia F., scoprendone stranezze e manie. Poi proveranno un gioco creato appositamente per questo libro e infine inventeranno nuove avventure per Filippo, Fedra e Filiberto. Sara Marconi è scrittrice per ragazzi, editor e traduttrice. Laureata in Storia della lingua italiana all’Università degli studi di Bologna, ha lavorato a lungo per la pubblicità, a Milano e Roma. Oggi vive a Torino, dove dirige Il Mignolo, il supplemento dell’Indice dei libri del mese dedicato ai libri per bambini e ragazzi. Ha pubblicato una quarantina di titoli con diversi editori, ed è tradotta in Spagna, Grecia, Russia, Corea e altri paesi. Beniamino Sidoti è scrittore, giornalista e autore di giochi e si occupa di didattica ludica e animazione alla lettura. È tra i fondatori della manifestazione Lucca Games e autore di Strategie per contrastare l’odio (Feltrinelli, 2019) e, con Andrea Angiolino, del Dizionario dei giochi (Zanichelli, 2010; ora Unicopli, 2022). Ha scritto libri di divulgazione, di narrativa e storie per diverse fasce d’età, tradotti in venti lingue.Ore 19
Paolo Ciampi presenta Nulla va perduto. Vita straordinaria di Leda Rafanelli (Spartaco) in dialogo con Paolo Calvino. «La mia vita è un romanzo, anzi, lo sono le mie vite. E io sola ne sono l’autrice». Imprevedibile, appassionata, autentica. Sempre controcorrente, ma anche al centro dei grandi eventi che hanno segnato il ventesimo secolo. È Leda «Djali» Rafanelli, insieme anarchica e musulmana – tra le prime italiane ad abbracciare l’Islam – ma anche scrittrice, poetessa, giornalista, veggente, amante di molti. Paolo Ciampi – autore di biografie che sono romanzi o forse di romanzi che sono biografie – propone ai lettori la storia di una donna dimenticata ma capace di parlare ai nostri tempi. Protagonista di grandi battaglie in un’epoca in cui tutto sembrava possibile, Leda ha attraversato il futurismo e altre avanguardie, ha avuto a che fare con personaggi quali Marinetti e Carrà, ha respinto l’amore di Mussolini quando quest’ultimo era ancora un socialista rivoluzionario, capendo prima di tutti gli altri di che pasta era fatto. Ciampi racconta dando voce anche a se stesso perché molte sono le questioni che Leda pone direttamente. Quale libertà, quale responsabilità, in tempi dove ha gioco più facile l’indifferenza? E quanto ci manca oggi quel «noi» su cui contava Leda? «Nella mia Vita libera – ostacolata solo dalla fatalità della lontananza – solo i Compagni, solo gli Anarchici, non mi hanno mai deluso. Dai più illustri ai più umili, tutti sono stati per me Luce, Calore, Vita, e solo unita alla schiera dei ribelli, dei refrattari, degli Individui che vanno contro corrente, sono rimasta IO».Ore 21
Presentazione de Il Carletti Illustrato 3. Un albo illustrato, con Carlo Emilio Zummo. Intervengono Sara Casiraghi e Francesco La Rocca. A cura di Giornaletti 2 colori e in collaborazione con VAN design studio. Carlo Emilio Zummo presenta la terza uscita de Il Carletti Illustrato, l’albo illustrato della Giornaletti 2 colori che arreda e facilita la conversazione. Contributi fotografici, video, aneddoti e gadget per un momento distensivo in formato A3 a base di font blu, linee verdi e viceversa. Per informazioni: @carloemiliozummo su instagram.Venerdì 19 maggio
Ore 18:30illustation.it e lepalle.it; le tre realtà creeranno un concetto di spazio nuovo, un ufficio ma anche un salotto, una galleria ma anche un laboratorio, insomma un ibrido a tutti gli effetti.
Manuele Fior presenta Hypericon. Interviene Federico Cano Correa della galleria Caracol. In collaborazione con Coconino Press e con la galleria d’arte Caracol di via S. Anselmo 26, presso la quale le opere di Fior sono esposte dall’11 maggio al 9 giugno. La meravigliosa storia d’amore tra Ruben e Teresa, nella Berlino di fine anni Novanta, si alterna con quella di Howard Carter che, nello scetticismo generale, nel 1922 porta alla luce la tomba di Tutankhamen avvolta nell’oscurità da oltre tremila anni. Con Hypericon, Manuele Fior torna a raccontare le vibrazioni della giovinezza, le inquietudini del cuore, i legami più forti dello scorrere del tempo. La vita di Teresa è sempre stata una larga e confortevole linea retta. Un’autostrada che l’ha portata, nell’ammirazione generale, a centrare puntualmente tutti gli obiettivi che si era prefissa. E non è un caso se è stata scelta proprio lei, come assistente scientifica per l’allestimento della grande mostra a Berlino del tesoro di Tutankhamen. La linea retta, invece, è del tutto assente nella personalissima geometria di Ruben, giovane e velleitario artista italiano. Per lui, come per tanti coetanei, Berlino alla fine degli anni Novanta è un enorme parco giochi. Un labirinto magico disseminato di opportunità, in cui perdersi è facile e divertente. Quando Teresa e Rubens si incontrano, il destino cambierà per sempre la traiettoria delle Nato a Cesena nel 1975, Manuele Fior ha vissuto a Berlino, Oslo, Parigi e Venezia. Collabora con le sue illustrazioni a riviste come The New Yorker, Vanity Fair, a quotidiani come la Repubblica, Le Monde e Il Sole 24 Ore, a case editrici come Feltrinelli, Einaudi, EL. Nel 2017 le ha raccolte e commentate ne L’ora dei miraggi (Oblomov Edizioni). Con il graphic novel Cinquemila chilometri al secondo (Coconino press 2010) ha vinto il premio Fauve d’Or come Miglior Album al Festival Internazionale di Angoulême 2011. L’intervista (Coconino press 2013, Oblomov 2019) segna il suo esordio nel bianco e nero. Ha inoltre pubblicato Le variazioni d’Orsay (Coconino press 2015), I giorni della merla (Coconino press 2016), raccolta di racconti brevi, La signorina Else (Coconino press 2009), racconto illustrato tratto dall’omonimo romanzo di Arthur Schnitzler e Rosso Oltremare (Coconino press 2006), Celestia (Oblomov edizioni 2020). La Galleria Caracol torna ad aprire uno spazio fisico in Via Sant’Anselmo 26, nel cuore di San Salvario. Da molti anni Caracol si è specializzata diventando un punto di riferimento tra le realtà italiane che trattano l’illustrazione. Negli ultimi quattro anni ha portato avanti la sua attività organizzando mostre in giro per il Nord Italia, creando un festival in Alto Adige (Ripido Festival) e collaborando con enti pubblici e privati. La nuova sede ospiterà al suo interno anche i brandOre 21
Cinema Teatro Maffei, Via Principe Tommaso 5 “Una lingua tutta per me. Il linguaggio esteso nell’uso quotidiano” Con Lorenzo Ambrogio, Andrea De Benedetti, Federico Faloppa, Vera Gheno, Manuela Manera, Jacopo Rosatelli, Cecilia Ruiz. Modera Federica Tourn. Un incontro pensato per offrire uno spazio di informazione e approfondimento su un tema molto dibattuto e sulle sue declinazioni: dalla lingua come rappresentazione di sé e riconoscimento identitario all’applicazione pratica di forme non discriminatorie dei diversi strumenti linguistici. Organizzato dalla Trebisonda in collaborazione con il Coordinamento Torino Pride, con il patrocinio della Circoscrizione 8.Sabato 20 maggio
Ore 18:30
Presentazione della collana Ammodino, in collaborazione con Tempesta / Ammodino. Intervengono la curatrice Valentina Presti Danisi, Pietro Verzina, autore per la collana di Giardini cannibali e Flavia Capone di Letture Metropolitane. Ammodino è una nuova realtà editoriale che si occupa di narrativa italiana. Vuole proporre libri unici e indisciplinati, che non si lascino irretire dalle etichette o dalla comodità di una definizione univoca. Verranno presentati i primi due titoli: Giardini cannibali di Pietro Verzina, cinque racconti in cui il fantastico e il grottesco sconvolgono la quotidianità; “L’uomo che vedeva le mosche (e altre opere impresentabili)” di Roger Munny, un’antologia di dieci opere fittizie, attribuite ad altrettanti autori immaginari, raccontate ironicamente con il piglio del critico letterario.Ore 19:30
I tardigradi OFF, con Gloria Bernareggi e Sephira Riva, autrici di Creature dell’assenza, Alessandro Sesto autore di Un allegro nichilismo cosmico, Silvio Valpreda autore di Corpo, Walter Comoglio autore di Qualcuno dovrà pensare ai rettili e Caro Gervasi autore di L’espropriazione. Intervengono i Radical Ging. I Tardigradi – Nuova Biblioteca del Fantastico di Eris edizioni è una collana di narrativa del fantastico di autor* italian* contemporane*. Il fantastico è inteso nel senso più ampio possibile, includendo tutti i suoi sottogeneri, la forma è quella del racconto lungo. Le autrici e gli autori protagonisti della collana racconteranno il loro punto di vista sul fantastico.Ore 21
José Ovejero presenta Fumo (Voland edizioni) in dialogo con Monica R. Bedana. Una donna, un bambino e una gatta vivono in una baracca in mezzo alla foresta, nessun legame di sangue unisce i primi due, ma insieme formano una famiglia, atipica e silenziosa: il piccolo parla a malapena, poche parole solo quando è indispensabile. Il loro unico contatto con l’esterno è un uomo che di tanto in tanto porta qualche provvista per poi sparire di nuovo. La vita nella baracca è semplice, primitiva, finalizzata alla sopravvivenza, mentre il mondo fuori è ostile e selvaggio, il cibo scarseggia, la civiltà e la tecnologia sono echi lontani, appartengono a un passato dimenticato. Con uno stile asciutto e conturbante José Ovejero ci racconta di un futuro primordiale abitato da personaggi primordiali e senza alcuno spirito eroico, spingendo il lettore a riflettere sull’animalità profonda della natura umana ma anche sulla sua straordinaria capacità di resistenza. Nato a Madrid nel 1958, José Ovejero ha vissuto a lungo tra Bruxelles e la Germania, conciliando il lavoro di interprete con quello di scrittore. La sua produzione letteraria – tradotta in diverse lingue – spazia tra i generi e gli è valsa numerosi riconoscimenti, tra cui il Premio Primavera per il romanzo La vita degli altri (Voland 2008) e il prestigioso Premio Alfaguara de Novela 2013 per L’invenzione dell’amore (Voland 2018). Di Ovejero Voland ha inoltre pubblicato le raccolte di racconti Come sono strani gli uomini (2012) e Donne che viaggiano da sole (2018), i romanzi Nostalgia dell’eroe (2005), Non succede mai niente (2009), Un anno nero per Miki (2011) e i più recenti La seduzione (2019) e Insurrezione (2022).Domenica 21 maggio
Ore 13
Buffet con Giacomo di Girolamo in occasione della pubblicazione di Matteo va alla guerra. La mafia e le stragi del ’92. Come tutto ha inizio (Zolfo, 2022) e L’invisibile. Matteo Messina Denaro. Nuova edizione (il Saggiatore, 2023). Matteo va alla guerra individua un preciso periodo, i primi anni Novanta, un preciso luogo, la Sicilia occidentale, e lì scava in profondità per raccontare ‒ per la prima volta ‒ il punto cieco in cui nasce una delle pagine più nere di un passato sempre presente. L’invisibile racconta i trent’anni di latitanza e la cattura del capo di Cosa Nostra, Matteo Messina Denaro. Nell’edizione aggiornata con fatti e documenti inediti che illustrano la metamorfosi del potere mafioso, Giacomo Di Girolamo si rivolge direttamente a «Matteo». Gli dà del tu e, tratteggiando la sua vita – la famiglia, gli amici, le donne; gli affari, i pizzini, gli omicidi e le spacconerie; le insospettabili protezioni di imprenditori, politici e professionisti –, compone il mosaico di una Cosa Nostra visibile e invisibile quanto il suo capo. Giacomo Di Girolamo è giornalista, si occupa di criminalità organizzata e corruzione per il portale d’informazione Tp24.it e per la radio Rmc 101. Ha vinto il Premiolino (2014) e il premio nazionale Paolo Borsellino (2022). Collabora con La Repubblica e Il Sole 24 Ore. Ha pubblicato, tra gli altri, Cosa Grigia (2012), Dormono sulla collina (2014) e Contro l’antimafia (2016).Ore 17
Patrizia D’Antonio e Raffaella Gambardella presentano Donne con lo zaino. Vite in cammino (Elliot). Intervengono Nuccia Maldera e Elena Rossi. Viaggiatrici per passione, bloggers per caso, dopo il successo di Donne con lo zaino, storie di donne sempre in cammino del 2021, tornano a raccontare appassionanti storie al femminile di scelte e rinunce, gioie e sofferenze, amore e impegno, tutte accomunate dal desiderio di “andare oltre”, in un Altrove distinto per ognuna di esse: un nuovo Paese, un nuovo amore, un altro lavoro, una vita diversa. Ci sono donne radicate, nomadi e stanziali che in questo libro sembrano emergere dalle pagine con il monito di chi sa che nessun diritto (e nessun equilibrio) è acquisito per sempre. Patrizia D’Antonio, nata a Roma, docente in Italia e all’estero, insegna italiano agli stranieri in un CPIA di Roma. Traduttrice e lettrice compulsiva, ama scrivere da sempre. Dopo una tesi di dottorato tra Francia e Italia ha privilegiato, negli ultimi tempi, la ricerca dedicata al blog “donneconlozaino”, ispirazione per questi libri. Raffaella Gambardella, nata a Bari, ha pubblicato alcuni romanzi di viaggio e racconti per ragazzi. Movie maker e blogger, è autrice di diversi documentari e cortometraggi premiati in molti festival e del blog “donneconlozaino”, ispirazione per questi libri.ore 19
Mona Eltahawy presenta Sette peccati necessari. Manifesto contro il patriarcato (Edizioni Le Plurali). In collaborazione con Non Una di Meno e con il Coordinamento Torino Pride. Dialogano con l’autrice Federica Tourn e il gruppo di lettura di Non Una di Meno. Con un saluto iniziale di Emanuele Russo, presidente di Amnesty International. Un manifesto potente e dissacrante che costringe a guardare in faccia il sistema patriarcale: complesso, pervasivo e internazionale. Mona Eltahawy, giornalista e attivista egiziano-americana, elenca sette “peccati” da commettere per essere e fare ciò che vogliamo, per liberarci da violenza e discriminazione, per distruggere il patriarcato. Con un’incredibile ricchezza di dati ed esempi di vita, l’autrice ci porta nei suoi viaggi in giro per il mondo, dal Sudafrica alla Cina, dalla Nigeria all’Arabia Saudita, dall’Egitto all’Irlanda, dalla Bosnia agli Stati Uniti. Mostra, con un approccio intersezionale, come il patriarcato si serva di diversi livelli di oppressione per mantenere il suo controllo e come, nel mondo, le donne lo sfidino ogni giorno. Esprimere rabbia, attirare l’attenzione, ricorrere alla volgarità, avere ambizioni, ottenere potere, agire e reagire alla violenza, vivere la lussuria: questo è ciò che ci insegnano a non fare, per tenerci sottomesse e impaurite, obbedienti e grate. Sono i sette peccati della religione del patriarcato, solo rivendicandoli possiamo davvero innescare una rivoluzione, nelle nostre vite private e nelle società in cui viviamo. Mona Eltahawy è un’autrice, attivista ed editorialista pluripremiata; tiene conferenze internazionali su questioni legate al mondo arabo e musulmano e sul femminismo globale. Vive tra Egitto, dove è nata, e Stati Uniti. I suoi contributi e articoli d’opinione sono pubblicati su New York Times, Washington Post, Guardian, Time, tra gli altri. Per anni ha lavorato come corrispondente dal Medio Oriente, soprattutto per la Reuters. Nel 2015 ha pubblicato Perché ci odiano (Einaudi).Ore 21
Iulian Ciocan presenta Prima che Brežnev morisse (Bottega Errante). Con l’autore dialoga Massimo Maurizio. Evento patrocinato dal Consolato Generale della Repubblica di Moldova a Milano e dal Consolato Generale della Romania a Torino. L’epoca è il crepuscolo del decrepito regime di Brežnev, il luogo la Repubblica Socialista Sovietica di Moldavia: la “periferia latina dell’impero”. Un pensionato cerca giustizia per la moglie morta, schiacciata dalla caduta di una gru – simbolo stesso della “costruzione del socialismo” – ma si scontra con l’ostilità di un sistema cinico, nel migliore dei casi indifferente, nel peggiore sprezzante della vita umana. Con un occhio acuto e gogoliano per i dettagli grotteschi, spesso squallidi, della vita quotidiana in URSS, Iulian Ciocan dipinge ritratti cupamente umoristici ma compassionevoli dell’Homo sovieticus, dai veterani di guerra e dagli umili lavoratori delle fattorie collettive ai venerabili pezzi grossi del Partito, mentre ognuno di loro giunge all’inquietante consapevolezza che i nobili ideali della società sovietica erano bugie da sempre. E per il giovane pioniere idealista Iulian, la più grande disillusione di tutte sarà la brusca rivelazione della mortalità di Brežnev. Iulian Ciocan, nato nel 1968 a Chişinău (Repubblica di Moldavia), è uno degli autori moldavi contemporanei più tradotti. Parallelamente alla sua attività di scrittore, si occupa di giornalismo e critica letteraria. Collabora inoltre alla programmazione culturale di Radio Europa Libera nella sede di Chişinău. È autore di una “trilogia moldava” inaugurata nel 2007 dal romanzo Prima che Brežnev morisse – tradotto in ceco, inglese e serbo. Ciocan è stato ospite del PEN World Voices Festival di New York e della European Literature Night di Amsterdam.