TPE Teatro Astra – Via Rosolino Pilo 6, 10143 Torino
da martedì 9 a domenica 14 maggio 2023
La tecnologia del silenzio è un’operetta rock ispirata alla science fiction e alla filosofia della scienza femminista.
Una piccola favola fantascientifica ambientata in un aeroporto: una hostess, una viaggiatrice e un corso fantasmatico protagonisti del nuovo spettacolo di bluemotion con la regia di Giorgina Pi, con Monica Demuru, Cristina Parku e le musiche dal vivo del Collettivo Angelo Mai (Valerio Vigliar, Cristiano de Fabritiis, Roberto Dell’era e Andrea Pesce).
durata 50 min
orari: mar 9 21:00 | mer 10 19:30 | gio 11 21:00 | ven 12 21:00 | sab 13 19:30 | dom 14 aprile 17:00
spettacolo di Bluemotion drammaturgia Erika Z. Galli, Martina Ruggeri (Industria Indipendente) ideazione e regia Giorgina Pi con Monica Demuru, Cristina Parku, Roberto Dell’Era, Valerio Vigliar, Andrea Pesce, Cristiano De Fabritiis ambiente sonoro di Collettivo Angelo Mai direzione musicale Valerio Vigliar suono Daniele Tortora luci Andrea Gallo costumi Sandra Cardini produzione TPE – Teatro Piemonte Europa
“Il silenzio può essere un piano rigorosamente eseguito/
la planimetria di una vita/ è una presenza/ ha una storia”.
Adrienne Rich
La Tecnologia del Silenzio è un’operetta rock ispirata alla science fiction e alla filosofia della scienza femminista. Omaggiando Ursula Leguin e Donna Haraway, seguendo i passi e le speculazioni di giovani filosofe e scienziate come Angela Balzano e Laura Tripaldi, La tecnologia del silenzio è una piccola favola fantascientifica in cui due persone si incontrano e con parole sussurrate e cantate rendono (post)umane questioni rimosse dalla scena pubblica. Ci troviamo in un aeroporto: una hostess, una viaggiatrice e un coro fantasmatico vivono un tempo irreale, scandito da scene sospese che hanno al centro interrogati oscurati dalla scena pubblica. Domande nevralgiche sul rapporto tra cultura e natura, medicina e corpo femminile, sull’ecologia oscura di Timothy Morton si inseriscono nelle vite di due donne di età e storie differenti (Monica Demuru e Cristina Parku) trasformandosi in dialoghi dal sapore fantasy che vogliono alimentare le domande e non pretendono risposte.
Sono passati più di vent’anni dall’inizio del nuovo millennio, un tempo mitico è quasi superato e sempre più ci ritroviamo immerse nella tradizione della dominazione maschile, razzista e capitalista, nella tradizione del progresso, dell’appropriazione della natura come risorsa per le produzioni della cultura, dell’ingiustizia riproduttiva. Un mondo ancora crudelmente diviso in due grandi gruppi: i nati e gli scomparsi. Un mondo dove si fa di tutto per non diffondere la pratica del femminismo speculativo del fare (strane) parentele, parentele fuori categoria, messe insieme ex-novo, per costruire respons-abilità per i nati e gli scomparsi.
La Tecnologia del Silenzio è un lavoro che nasce dalla condivisione tra Giorgina Pi, Martina Ruggeri e Erika Z. Galli (Industria Indipendente) autrici del testo e compagne di riflessioni, studi e domande nel corso dei mesi. Al centro c’è il desiderio di restituire un senso di smarrimento e possibilità allo stesso tempo che ci pone lo sguardo interrogativo delle donne filosofe e scienziate sulla vita del pianeta e delle altre donne. interrogativi di diverse scienziate, filosofe e scrittrici di SF che rendono possibile il ricorso a un approccio femminista e a pratiche ecologiste, in grado di superare le distorsioni e di trasformare il racconto della materia scientifica. Pensieri capaci di eccitare prospettive che hanno messo in discussione le cosiddette leggi, le narrazioni binarie, gli schemi logici più comuni, restituendo al mondo la capacità di intendere la verità come un atto dinamico, disordinato, o di non intenderla affatto, e la capacità di riconoscere l’esterno e percepire la relazione come una possibile rivelazione da cui guardare le cose. Lo fa seguendo uno stile diffuso tra queste pensatrici: quello dell’utilizzo di figurazioni e favole, linguaggi archetipici che tengono insieme le peggiori paure alle migliori speranze, giocando tra realtà e finzione, osservando due ipotetiche vite tra slanci di potenza e solitudini, tra fiducia e paura.
La tecnologia del silenzio è il primo verso di una poesia di Adrienne Rich. Il silenzio non va confuso con l’assenza, ci dice. A chi tenta di ripartire da nessi e alleanze sempre più la scienza risponde con silenzio poco autorevole, pur essendo tutt’altro che assente nelle nostre vite, in particolare quando si tratta del corpo delle donne la risposta conta più della domanda. Per noi vale il contrario.
Ci siamo fatte aiutare dalla musica, costruendo un’opera insieme al Collettivo Angelo Mai con Valerio Vigliar, Cristiano De Fabritiis, Roberto Dell’Era e Andrea Pesce. La band si fa coro, in senso musicale ma soprattutto in senso “tragico”. Assume la normale funzione del coro greco, trasformando il testo talvolta in psichedelia (sul palco oltre alla batteria, al basso e alla chitarra saranno presenti anche strumenti di sintesi analogica anni 70), in canto corale monodico rivisitato con strumenti come il vocoder, in brani di sperimentazione di musica concreta e brani new wave. I versi saranno anche il reticolato per costruire momenti di polifonia corale a cui parteciperanno tutti i corpi sul palco, nessuno escluso. Un insieme di suoni e voci che nella loro intangibilità ci riportano alla potenza dell’invisibile.