NO AL FONDO DI VITA NASCENTE
La regione Piemonte nella persona dell’assessore Marrone ha appena comunicato che anche negli anni a venire verrà finanziato il Fondo Vita Nascente (FVN), e che nel 2025 sarà stanziato un milione di euro. Dall’analisi del primo bando del 2022, dei progetti finanziati e delle relative rendicontazioni – atti pubblicia cui abbiamo avuto accesso – si ricava che siamo di fronte a
S P R E C O D I S O L D I D A T I A P I O G G I A
Questi fondi sono stati spesi sostanzialmente per fornire BENI MATERIALI alle donne in difficoltà in modo
CASUALE, e con approccio emergenziale a fronte di problematiche strutturali, senza criteri dichiarati ed
oggettivi e soprattutto senza alcun progetto di sostegno a lungo termine da parte di associazioni che non
hanno competenze documentate, né criteri precisi di erogazione dei fondi, né possibilità di accedere a
percorsi strutturati, ma solo una generica sensibilità e volontà di “dare un aiuto alle donne”, con il rischio
di trovarsi ad affrontare situazioni che non sono preparate a gestire.
Per esempio, si paga l’affitto di qualche mese, ma non si attivano progetti per l’assegnazione di una casa
popolare, si paga qualche ora di baby-sitter, ma non si riducono le rette degli asili nido, si pagano alcune
bollette o si acquistano pannolini, ma non vi sono iniziative per migliorare strutturalmente le condizioni
economiche, come aiutarle a trovare un lavoro.
E’ UN’ ELEMOSINA ATTUATA CON FONDI PUBBLICI
Se sommiamo le spese di pubblicità e promozione dei progetti (10% del finanziamento) e quelle destinate
a pagare la formazione del personale interno, ci rendiamo anche conto che
CON I SOLDI PUBBLICI FINANZIAMO L’ATTIVITA’ DELLE ASSOCIAZIONI ANTIABORTISTE PRIVATE, i cosiddetti Centri di Aiuto alla Vita- CAV.
Le loro rendicontazioni, incomplete, non dettagliate e sommarie, non consentono nemmeno di capire tra le
450 donne assistite quante fossero in gravidanza o già neomamme. In tutti i casi risulta chiaro che si tratta
di donne in situazioni di estrema fragilità che dovrebbero essere aiutate attraverso l’inserimento nei
percorsi esistenti sul sociale.
MENTRE I SERVIZI SOCIALI VENGONO SEMPRE PIU’ DEFINANZIATI E SVUOTATI, MARRONE FA PROPAGANDA SULLE DIFFICOLTA’ DI VITA DELLE DONNE E DELLE PERSONE CON UTERO.
I soldi pubblici invece vengono destinati ad INTERVENTI ANACRONISTICI come quello delle “culle per la
vita” che, seppur preventivate negli ospedali, non contemplano la necessità di garantire un parto sicuro ed
assistito anche per le donne che decidono di non riconoscere il figlio, come invece fa il parto in
anonimato. Anche il cosiddetto “servizio di sostegno psicologico”, previsto nelle STANZE DELL’ASCOLTO,
intenderebbe sostituire i servizi già offerti dalla struttura pubblica, senza una certificazione delle
competenze necessarie.
ANCORA UNA VOLTA ALLA REGIONE NON INTERESSA CHE VENGA DIFESO IL DIRITTO ALLA SALUTE DELLE DONNE, MA SOLTANTO CHE PARTORISCANO “FIGLI PER LA NAZIONE”
LE PERSONE IN DIFFICOLTA’ HANNO BISOGNO DI PERCORSI STRUTTURATI E GESTITI DA
PERSONALE COMPETENTE E ADEGUATAMENTE FORMATO COME SOLO IL
SERVIZIO PUBBLICO PUO’ E DEVE FORNIRE.
SOLO COSI’ L’”AIUTO OFFERTO” PUO’ ESSERE DIVERSO DALL’ELEMOSINA E RISPETTOSO
DELL’AUTODETERMINAZIONE DI CHI LO RICEVE.
CHE COSA INVECE POTREMMO PAGARE CON I SOLDI DEL FVN?
Nell’ambito delle problematiche emerse dalla rendicontazione e degli obiettivi fissati dal bando riteniamo
prioritario mettere in atto le seguenti misure alternative di potenziamento del
servizio pubblico:
Finanziamento dei SERVIZI SOCIALI sia per la disponibilità di personale professionalmente competente
sia per l’attivazione di progetti che favoriscano l’autonomia economica delle donne e delle persone
con utero e contribuiscano ad affrontare l’emergenza abitativa, evitando che il pubblico, lasciato
senza risorse, sia costretto ad indirizzarle ai privati.
Finanziamento speciale ai CONSULTORI PUBBLICI per aumentarne la diffusione sul territorio e gli orari
di apertura, in modo da potenziare l’attività di prevenzione per la salute sessuale, riproduttiva e in tutte
le età della vita delle donne e delle persone con utero.
*CON 2 MILIONI E 340.000 EURO SI FINANZIA L’ASSUNZIONE PER UN ANNO DI 66 OSTETRICHE OPPURE DI 31 GINECOLOGHE
ASILI NIDO PUBBLICI
*CON 2 MILIONI E 340.000 EURO SI FINANZIANO 210 POSTI IN ASILO NIDO PER UN ANNO
Più ore di MEDIAZIONE CULTURALE NELLE STRUTTURE SANITARIE PUBBLICHE, in modo da semplificare l’accesso alle cure da parte di persone, che spesso, anche per la barriera linguistica, si trovano in
situazioni di maggiore difficoltà.
*CON 2 MILIONI E 340.000 EURO SI FINANZIA ad esempio L’ASSUNZIONE DI 1 MEDIATRICE per ogni
ospedale del Piemonte per 1 anno a tempo pieno.
EDUCAZIONE AFFETTIVA E SESSUALE NELLE SCUOLE attraverso progetti che prevedano il
coinvolgimento di personale competente, adeguatamente formato e rispettoso della laicità
dell’istituzione pubblica.
*CON 2 MILIONI E 340.000 EURO SI FINANZIANO 3900 PROGETTI DI EDUCAZIONE AFFETTIVA E SESSUALE NELLE SCUOLE SUPERIORI.
Incrementare i finanziamenti a favore delle attività dei CENTRI ANTIVIOLENZA, che, attraverso la presa
in carico e la rete con i servizi pubblici, sostengono percorsi strutturati di fuoriuscita dalla violenza.
Garantire adeguati finanziamenti al “Fondo regionale per la Tutela legale delle donne vittime di
violenza” con modalità che permettano l’accesso anche nelle situazioni di violenza economica e
l’utilizzo anche nei casi di archiviazione del procedimento penale.
*Secondo la CAMPAGNA 2024 “E TU COSA FARESTI CON 2,34 milioni di euro” della Rete Non Una di Meno Piemonte.
LE RISORSE DEL FONDO VITA NASCENTEPOSSONO ESSERE DESTINATE A TUTTO QUESTO ED ALTRO,
IN DIFESA DELLA SANITA’ PUBBLICA, DEL DIRITTO DI SCELTA E DELL’AUTODETERMINAZIONE!
CAMBIATE LA DESTINAZIONE DI QUESTI FINANZIAMENTI
Torino, 18/02/2025
Non Una Di Meno Torino Rete + di 194 Voci