giovedì, Novembre 21, 2024
POTERE ALLA PAROLA 2024 – Qui potete rivedere l’evento finale al Salone del libro

 

Mai cosi tanti. Erano in più di 400 all’evento che ha concluso, nella sala oro della Fiera internazionale del libro di Torino, la dodicesima edizione di Potere alla Parola. Il progetto di Senonoraquando?Torino coordinato da Eleonora Data, Anna Sburlati e Monica Veglia ha coinvolto quest’anno 40 classi: dalle primarie alle superiori e non solo piemontesi. Con incontri on line hanno partecipato anche ragazzi, ragazze di Treviso, Brindisi e Lecce. Al centro stavolta una riflessione sugli stereotipi maschili che condizionano la loro vita e alimentano la violenza contro le donne che, come ha ricordato il filosofo Lorenzo Gasparrini ha radici culturali. Non è mai un raptus. Gasparrini ha messo in guarda dai luoghi comuni: non è vero ad esempio che il femminismo, i femminismi sono contro gli uomini, quella che criticano è una idea del maschile che fa male a uomini e donne, perché si basa sul controllo e costringe in gabbie gli uni e le altre. Ha invitato a continuare riflettere sull’importanza del rispetto, del consenso, sui modelli che legittimano la violenza, sul peso degli stereotipi nella comunicazione. Tutti temi affrontati nei video realizzati in classe durante l’anno e presentati al Salone del Libro. Li hanno pensati, scritti, interpretati e realizzati con tecniche diverse. Ne è emerso un racconto a tante voci sui pregiudizi, i ruoli di genere, che condizionano i loro sogni, le loro aspettative. Ma che guarda oltre e immagina nuove forme relazione tra i generi, più libere e ricche. In questo percorso di consapevolezza sono stati sono stati aiutati a pensarsi fuori dagli schemi dalle e dagli insegnanti, dalle coordinatrici del progetto, dalle esperte ed esperti di comunicazione che hanno partecipato agli incontri in presenza o on line. Elena Gianini Belotti 50 anni fa con il suo “dalla parte delle bambine” ha fatto capire quanto profonde siano le radici culturali degli stereotipi di genere. Il progetto Potere alla Parola nasce e cresce dalla convinzione che sia fondamentale lavorare tra i banchi di scuola per sradicarle. E li dove di formano le nuove generazioni che si deve insegnare e riconoscere i comportamenti, i linguaggi e le parole sessiste che alimentano la violenza di genere. Un percorso educativo su cui fin dall’inizio ha creduto anche il Salone internazionale del Libro che ha inserito l’evento finale nel programma per le scuole: le riflessioni delle ragazze e dei ragazzi in sala sono una speranza per il futuro. Potere alla Parola non si ferma. A settembre sarà presentato il nuovo percorso educativo per il prossimo anno scolastico

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