giovedì, Novembre 21, 2024
RASSEGNA STAMPA- 1 / 7 LUGLIO 2024
  • Patrizia Quattrocchi su In Genere, 1 luglio 2024. Il riconoscimento della violenza ostetrica come forma di violenza di genere e violazione dei diritti umani sta aprendo la strada a interventi per contrastare un fenomeno diffusissimo, che ancora troppo spesso è considerato “normale”, anche in Europa. Ce lo dice un rapporto della Commissione europea.
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  • Linda Laura Sabbadini su La Repubblica, 2 luglio 2024. Molestie, il silenzio che pesa. Negli ultimi tre anni precedenti le interviste, avvenute dalla fine del 2022 al 2023, più di mezzo milione sono state le donne molestate sessualmente sul lavoro e 65 mila con ricatti sessuali.
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  • Fulvio Bianchi su La Repubblica, 2 luglio 2024. Olimpiadi, la lunga marcia delle donne verso la parità di genere.
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  • Il Post, 2 luglio 2024. Il prezzo che ha pagato l’ONU per parlare con i talebani. Le due parti si sono incontrate a Doha, per la prima volta da quando i talebani hanno preso il potere in Afghanistan: le Nazioni Unite hanno dovuto accettare di escludere dalle riunioni le donne afghane e di non parlare di diritti umani.
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  • Davide Mattiello su Il Fatto Quotidiano, 2 luglio 2024. Bimba contesa dal clan, perché nel dl sicurezza non ci sono tutele per le donne che si ribellano?
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  • Mirella Serri su La Repubblica, 3 luglio2024. La lunga marcia di Meloni contro l’aborto. La premier insieme ai Pro-life ha ingaggiato una battaglia che riporta indietro di anni.
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  • Stefania Parmeggiani su La Repubblica, 5 luglio2024.  “Ni una menos” (Non una di meno): il Messico dei femminicidi, ieri e oggi. Nel ‘93 la reporter Lydia Cacho fu tra i primi a indagare sulle donne (migliaia) uccise a Ciudad Juárez. Arrestata e torturata, ora vive in Spagna. E ci racconta la violenza di genere nel Paese in cui è stata eletta la prima presidente donna.
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  • Alessandra Ziniti su La Repubblica, 6 luglio 2024. “Segnali d’allarme inascoltati. Senza una rivoluzione culturale il codice rosso rimane un sogno”.Le nuove norme antiviolenza spesso non trovano applicazione: “ Ci sono problemi strutturali, quasi mai le donne vengono convocate entro tre giorni”
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  • Thomas Usan su La Stampa, 7 luglio 2024. Germania, stop a pro-vita davanti a consultori, multe fino a 5000 euro. L’obiettivo è proteggere le donne incinte dalle cosiddette «molestie da marciapiede», ovvero le proteste da parte dei gruppi che vogliono scoraggiare le interruzioni di gravidanza.
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